Negli ultimi 10 anni in Italia è aumentato il numero delle nascite in provetta, parallelo all’aumento dell’infertilità maschile degli ultimi 30 anni.
L’aumento delle nascite e l’infertilità maschile
Sposarsi, mettere su casa e crearsi una famiglia con un paio di bimbi che scorrazzano in cortile è il sogno più comune di ogni coppia. Non sempre però la possibilità di diventare genitori si presentata per tutti e ad oggi sempre più coppie in Italia si affidano alla fertilizzazione in vitro.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità dal 2005 al 2015 sono nati più di 100mila bambini grazie alle procedure della Procreazione Medicalmente Assistita. Nonostante, però, il mezzo milione di coppie che si sono rivolte ai vari centri di riproduzione, la probabilità di riuscita delle procedure si stanzia al solo 50%. Si concentra quindi l’attenzione sulla fertilità della donna, mentre in realtà nella metà dei casi se un figlio (in provetta) non arriva la causa è proprio il maschietto. Gli esperti della Società Italiana di Andrologia, ci ricordano come solo una coppia su quattro richiede una diagnosi di fertilità del partner maschile.
Questo semplice dato porta alla riflessione che la scienza,seppur avendo strumenti e conoscenze a disposizione, può proseguire solo con un cambiamento della società, ma fino a che punto è giusto spingersi?
La bioetica delle nascite in provetta
Possiamo non porre nessun limite all’avanzamento di queste procedure? Possiamo far sviluppare la scienza fino ad allterazioni del DNA? Oppure è giusto interrompere tutto, considerandolo un contro natura? Non esiste, ovviamente una risposta a queste domande, ma una continua riflessione su come , a volte, scienza e natura possano entrare in conflitto.
La Chiesa cattolica si è ampiamente espressa sul quesito,definendo sempre la nascita di una nuova vita come dono di Dio e non azione umana. A tale affermazione è stato risposto che “non è giusto privare due persone della possibilità di diventare genitori”, che a volte esistono problematica risolvibili grazie alla medicina che consentano ad una coppia di avere il frutto dell’amore amore e che “la libertà va garantita in ogni suo forma, anche nella decisione di avere un figlio”.
Insomma, l’ennesimo quesito senza risposta certa, per il momento, ma che apre una riflessione sulla capacità di un uomo di poter controllare la creazione di una vita… e quanto puo’ essere pericoloso?