Il ”World vegan day”: cos’è il veganismo e quali sono i suoi benefici e danni

Il ‘’ World vegan day’’ cade il primo novembre e celebra una delle diete più alternative e diffuse di questi anni. Ma cosa è esattamente il veganismo?

Il simbolo V di color verde chiaro nell’etichetta degli alimenti è sempre più impresso con l’aumentare dei prodotti alimentari che dicono NO all’origine animale. Non è né una dieta da privazione né tantomeno un regime alimentare completo: ricercatori, nutrizionisti e i più esperti fanno chiarezza.

Il veganismo, un arte di riforma alimentare e sociale

È il 1944 e nella nebbiosa capitale, Londra, la Vegetarian Society accoglie una corrente di pensiero ancora più rivoluzionaria di quella già esistente. Donald Watson ed Elsie Shrigley propongono una dieta non solo vegetariana ma anche priva di qualsiasi alimento di origine animale.

Il regime alimentare diventa ancora più restrittivo tanto che inizialmente ci sono state delle critiche da alcuni membri della stessa associazione. Nel novembre ’94 nasce una società indipendente : la “Vegan Society”.

Si viaggia nel tempo fino al 2020, precisamente il 30 gennaio 2020, dove è stato stimato che il 2,2% della popolazione nazionale è vegana. Questa percentuale indica per l’appunto i vegani made in Italy.

Non a caso, nei grandi supermercati sono dedicati interi reparti a prodotti col marchio veg che provengono dal market stesso o fanno parte di varie marche e distribuiti su larga scala. Non solo soggetti che scelgono questa dieta ma anche altri acquistano vegan food per piacere, salute o dir si voglia altro.

Perchè scegliere la dieta vegana ogni giorno

Le motivazioni che spingono una persona a orientare il suo stile di vita verso una dieta diversa dalla classica, mediterranea, sono molteplici e “personalizzabili” per ognuno.

Nel caso particolare del vegan, la maggior parte delle volte la scelta è ridurre drasticamente lo sfruttamento e maltrattamento animale, purtroppo sempre presente. In questo caso le motivazioni sono molto simili a quelle dei vegetariani, diminuire o addirittura eliminare il consumo di carne e pesce, un grosso sacrificio per tutelare gli animali, soprattutto quelli da macello.

Oltre che al cibo, il vegano pensa anche ai suoi indumenti. Infatti, è frequente in questo stile di vita non accettare giubbotti e pellicce derivanti da animali dimostrando che questa scelta influenzi molti aspetti della propria vita.

Il vegano alternativo, invece, segue questa dieta per un motivo puramente salutare. Questo pensiero è diffuso ancora una volta in maniera diretta o indiretta anche tra i vegetariani, cioè ridurre l’incidenza di malattie cardiovascolari o altre patologie spesso correlate al consumo di carne, soprattutto carne rossa.

Quest’alimento, infatti, è responsabile di molti danni e disturbi del nostro organismo se non opportunamente controllato con l’assunzione. Diversi studi scientifici degli ultimi anni hanno dimostrato che una dieta vegana riduce del 25% l’incidenza di cardiopatie ischemiche e del 15% i casi di neoplasie, delle percentuali tutt’altro che insignificanti.

Cosa c’è dietro il veganismo: i danni alla salute

L’esclusione della carne nella dieta ha sicuramente un enorme impatto sulla nostra salute. In primis, il bilancio giornaliero di proteine ne risente. L’uomo ha bisogno di una quota proteica che deriva nella maggior percentuale da carne, latte, uova: tre alimenti totalmente assenti nel vegano.

L’assunzione, certo, può esser sostituita con legumi, cereali e frutta secca che contengono una percentuale di questa componente ma purtroppo non sufficiente a soddisfare le esigenze. Considerando il rapporto alimento e quantità (in grammi) la maggioranza è netta per la carne.

Ciò non toglie, però, di cercare sempre di raggiungere la quota che soddisfi il proprio fabbisogno, altre alternative come latte vegetale o derivati della soia possono esser molto utili.

Anche la privazione di pesce e crostacei è un colpo forte per la dieta vegana. Questi alimenti, infatti, contribuiscono all’assunzione di ’’grassi sani’’ cioè acidi grassi come gli omega 3, garanti del fabbisogno lipidico. Si tratta, infatti, di acidi grassi insaturi quindi ’’buoni’’ diversi da quelli saturi dove sono assenti i doppi legami tra atomi e che provengono principalmente da grassi della carne e derivati, latte e derivati, strutto.

Ultimo ma molto importante è l’apporto di micronutrienti quindi per lo più di vitamine, che l’uomo deve assumere giornalmente. La dieta vegana purtroppo tiene poco conto di queste fonti alimentari tanto che a volte alcune patologie possono insorgere e sono strettamente collegate alla scelta veg.

Ad esempio, l’anemia perniciosa è una malattia in cui si ha per definizione un valore basso di emoglobina e in particolare in questo tipo di forma anemica la causa è la carenza di B12 oppure di folati. Questi ultimi non sono endogeni ma devono esser sempre assunti con i pasti.

Cio che interessa molto al vegano è proprio la vitamina B12 o cianocobalamina. Questa infatti si trova soprattutto nella carne rossa, pesce, il rosso dell’uovo e in minoranza nei formaggi, 4 alimenti totalmente assenti nella dieta vegana.

La vitamina non è sottovalutata perchè è coinvolta nella funzionalità nervosa. Il sistema nervoso centrale (SNC) è costituito da neuroni i quali assoni sono spesso mielinizzati cioè ricoperti di una sostanza isolante che permette loro di velocizzare l’impulso di conduzione.

Una carenza di vitamina B12 ha inevitabilmente degli effetti su questo aspetto, portando nei casi più gravi e seppur rari a dei veri e propri danni neurologici.

Scegliere cosa e quanto mangiare ogni giorno diventa quindi un’impresa ardua e molto difficile. La dieta vegana o qualsiasi altro tipo può avere degli effetti sia molto vantaggiosi sia molto svantaggiosi, quasi devastanti, per altri aspetti.

L’alimentazione è un tassello fondamentale della salute, non scontato e facilmente influenzabile. Ciò che si mangia e la dieta che si sceglie di seguire oltre che esser approvata da uno specialista deve  anche dare al soggetto la pratica consapevolezza di ciò che lo aspetterà e le conseguenze.

Spesso si è influenzati dall’ambiente che ci circonda, dalla volontà di cambiare il mondo in cui viviamo partendo da noi stessi ma bisogna tener conto prima di tutto della propria salute, spesso sottovalutata o dimenticata.

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