Addio a Donald Sutherland: un nome che è sinonimo di malvagità nel mondo dello spettacolo

Sutherland, Hunger Games e il fascino del male.

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Scopriamo cos’è l’ibristofilia attraverso i personaggi di uno dei divi hollywoodiani più amati di sempre.

Affascinante malvagità

Sono le cose che amiamo di più a distruggerci”. In quanti hanno letto questa frase immaginando un affascinante uomo in età avanzata? Credo tutti. E nessuno ha pensato a un uomo diverso da Donald Sutherland: colui che ha fatto di queste parole non solo una delle citazioni più conosciute della saga di Hunger Games, ma addirittura un motto per la sua carriera. Perché sì, i suoi personaggi ci hanno lacerato l’anima. “Addio al cattivo per eccellenza” scrivono i giornali. Questo può quasi stupire se si pensa che la pellicola che consacrò la sua fama internazionale fu proprio una commedia: “M*A*S*H*” di Robert Altman. Enigmatico Casanova, spietato gerarca fascista o diabolica spia, Sutherland ha ipnotizzato gli spettatori del grande e piccolo schermo con i suoi occhi color ghiaccio. Il ruolo del Presidente Snow nell’amatissima saga di Hunger Games è stato solo l’ultimo dei tanti colpi da maestro che gli hanno permesso di penetrare nella mente delle ultimissime generazioni. Ed è forse proprio grazie a questa sua gelida interpretazione che i fan erano così entusiasti per l’uscita del prequel della saga incentrato esclusivamente su Snow. Egoista, sadico e arrivista, ma anche affascinante. Ci si chiede, però, se nel prequel della saga i fan siano stati più attratti dalla bellezza del giovane Tom Blyth o dalla sua spietata e insaziabile sete di potere del suo personaggio. Nel secondo caso bisognerebbe preoccuparsi.

Attrazione ingannevole

Ibristofilia, la chiamano. Quella tendenza ad essere attratti da persone che hanno commesso crimini di varia natura. A metà del secolo scorso lo psicologo neozelandese John Money coniò questo termine, sottolineando come esso possa essere più comunemente associato a donne eterosessuali, senza però escludere anche le copie omosessuali. Le ragioni? Innumerevoli in realtà, anche se tra esse spicca il bisogno di molte donne di sentirsi protette, piuttosto che amate. Il bisogno di avere un uomo che potrebbe difenderle, piuttosto che coccolarle. Del resto, non è quello che il giovane Snow cerca di fare con la povera Lucy Gray? In quanti, però, hanno dimenticato la freddezza con cui questo ragazzo condanna a morte il suo stesso migliore amico? Oh, in tanti.

Lettere a un criminale

Questo non è certamente un caso isolato se si pensa che negli anni ’70 qualcosa di molto simile ha interessato un noto serial killer americano: Ted Bundy. Infatti, dopo essere stato accusato di ben 30 omicidi di donne tra i 12 e i 26 anni, l’uomo ricevette centinaia di lettere d’amore da sue presunte ammiratrici, prima di essere giustiziato la mattina del 24 gennaio 1989. Assurdo come la nostra mente possa innamorarsi di un’idea, vero? Distorcere la realtà, modificarla a nostro piacimento e pensare che sia la verità. Senza sapere, però, che a volte le nostre idee sono semplici illusioni.

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