Alcuni profumi attivano e migliorano la memoria: ecco cos’è “l’effetto Proust”

Veramente alcuni profumi attivano la memoria? Ecco cosa ne pensa la scienza dell’effetto che, in letteratura, potremmo chiamare “effetto Proust”. 

undefined
Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=1969960

Secondo la scienza alcuni profumi sono in grado di attivare e migliorare la memoria: la ricerca è stata condotta dall’università della California e pubblicata in Frontiers in Neuroscience. Ecco i risultati!

La ricerca condotta

Lo studio dell’Università della California ha esplorato il legame tra l’olfatto e la memoria, rivelando che l’esposizione notturna a profumi tramite diffusori può migliorare la memoria e ritardare il declino cognitivo negli anziani. La ricerca ha coinvolto 43 adulti di età compresa tra 60 e 85 anni, divisi in gruppi di controllo e sperimentale. Il gruppo sperimentale, esposto regolarmente a odori, ha mostrato benefici nella funzione cognitiva, suggerendo un potenziale impatto positivo degli odori sulla salute mentale degli anziani. Incredibilmente, i partecipanti, dopo i sei mesi avevano migliorato la del 226% nei test di memoria, aiutando a concludere che un ambiente ricco di profumi e odori potrebbe giovare alla memoria e all’esercizio di questa.

File:Albrecht dürer, san girolamo nello studio, 1521, 03 libri con firma.jpg
[[File:Albrecht dürer, san girolamo nello studio, 1521, 03 libri con firma.jpg|thumb|Albrecht dürer, san girolamo nello studio, 1521, 03 libri con firma]]

Rievocare un ricordo: la memoria involontaria in Proust

Marcel Proust, scrittore francese del XX secolo, è famoso per la sua opera monumentale Alla ricerca del tempo perduto. Uno dei momenti più noti di questa opera è legato a una madeleine, un piccolo biscotto: nel primo volume, Dalla parte di Swann, il narratore mangia una madeleine inzuppata nel tè e sperimenta un improvviso e intenso flusso di ricordi d’infanzia. Questo episodio è noto come la “scena della madeleine” e rappresenta il concetto di memoria involontaria, un tema chiave in tutta l’opera. In breve, il narratore descrive come la consistenza morbida e la sensazione familiare della madeleine inzuppata nel tè gli riportino alla mente ricordi dimenticati di un periodo dell’infanzia. Questa esperienza lo fa riflettere sul potere degli odori e dei gusti nel risvegliare ricordi profondi e fornire un accesso unico al passato. La “scena della madeleine” è emblematica della ricerca proustiana sulla natura della memoria e sulle modalità attraverso cui i ricordi emergono nella coscienza. Il romanzo di Proust, infatti, è un’indagine filosofica e psicologica sull’esperienza del tempo, della memoria e della percezione e la madeleine è, di conseguenza, diventata un simbolo dell’influenza dei sensi sulla nostra comprensione del passato.

La madeleine e la memoria olfattiva

Proust, nel suo romanzo, sostiene che gli odori e i gusti hanno un potere unico nel risvegliare ricordi profondi e, a volte, dimenticati. La memoria olfattiva, in particolare, svolge un ruolo primario nel suo esplorare il concetto di  memoria involontaria, caratterizzato dal suo scaturire in modo spontaneo e inconsapevole come, appunto, gli attraverso stimoli sensoriali. La madeleine e altri esempi nel romanzo dimostrano come gli odori possono fungere da ponti verso il passato, permettendo al protagonista di recuperare e riflettere su eventi e emozioni che altrimenti sarebbero rimasti sepolte nella profondità della sua memoria. In definitiva, la memoria olfattiva in Proust non è solo un elemento narrativo, ma un veicolo profondo per esplorare la natura effimera e sfuggente del tempo, la costruzione della nostra identità attraverso i ricordi e la complessità della nostra percezione del mondo.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.