Come nasce un racconto? Scopriamo il potere e il ruolo dell’immaginazione con Italo Calvino e il film “The man who invented Christmas”.
Che rapporto c’è tra l’espressione verbale e un’immagine? In “Lezioni americane” Calvino dedica alcune pagine ad una riflessione sul ruolo delle immagini nella società e nella letteratura. L’ispirazione letteraria viene spiegata come la comparsa di un’immagine nella mente dell’autore, che lo accompagna nella creazione del suo racconto. Anche in “The man who invented Christmas”, film dedicato a Charles Dickens, viene messo in scena il processo di ideazione di una storia, in cui le parole e le immagini sono unite da un profondo e “magico” legame.
Le “Lezioni americane” di Calvino
“Lezioni americane” è l’ultima opera a cui lavora Italo Calvino e che non viene completata. Pubblicata postuma nel 1988 a cura di Esther Calvino, l’opera raccoglie le sei lezioni che lo scrittore avrebbe dovuto tenere presso la Harvard University. Qui, Calvino era stato invitato per condurre sei conferenze, di cui avrebbe potuto scegliere il tema. Le sei lezioni di Calvino hanno come titolo sei valori che secondo l’autore vanno protetti e conservati, infatti il sottotitolo dell’opera è “Sei proposte per il nuovo millennio”. In realtà, di queste sei, Calvino riesce a completare cinque lezioni: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. La sesta sarebbe stata la Consistenza.
Questi valori appartengono alla cultura, alla letteratura e al mondo, sono preziosi e sopravvivono nel tempo. Ogni lezione non è strutturata come una normale lezione didattica, ma Calvino espone idee, riflessioni, citazioni di altri autori, contemporanei e non, che si rilevano utili per esporre i vari contenuti.
La Visibilità
“Visibilità” è la quarta lezione, che si apre con una riflessione dell’autore sulla quasi totale perdita della capacità di immaginare dell’uomo contemporaneo. Nella parte iniziale del capitolo Calvino porta l’esempio di Dante e della Divina Commedia, in cui sono presenti un Dante autore e un Dante personaggio: il poeta immagina ciò che il suo personaggio vede. L’immaginazione di cui parla Dante è “l’alta fantasia”, che si distingue dall’immaginazione del caos dei sogni.
L’immaginazione può seguire due processi: dalla parola all’immagine o dall’immagine alla parola. Nel corso del tempo sono state elaborate diverse teorie dell’immaginazione, che possiamo distinguere in almeno due filoni: quelle che vedono l’immaginazione come strumento di conoscenza e quelle che vedono, invece, l’immaginazione come comunicazione con l’anima del mondo. Calvino, pur riconoscendo la funzione di conoscenza, ammette di aver cercato nell’immaginazione una via, non solo verso ciò che già si conosce, ma anche verso ciò che è ipotetico, possibile.
La riflessione di Calvino sulle immagini è estremamente attuale all’interno della nostra società, in cui si è sviluppato un vero e proprio culto per l’immagine. Questa tendenza, in realtà, contrasta con la capacità di immaginazione dell’uomo. La soluzione, per Calvino, è la cultura.
Un confronto tra Calvino e “The man who invented Christmas“
All’interno del capitolo “Visibilità” Calvino spiega il momento di inizio di un racconto. Nella sua mente appare un’immagine che potenzialmente è ricca di significato, anche se inizialmente questo significato non è riconosciuto dallo scrittore. Le immagini si traducono poi in parola scritta e questa prevarrà sull’immagine, che sempre resta un potente alleato della scrittura poiché, di tanto in tanto, è in grado di sciogliere quei nodi che il pensiero o il linguaggio non riescono a superare. Pensare per immagini è una caratteristica molto importante.
Nel film “The man who invented Christmas”, del 2017, viene raccontata la storia di Charles Dickens durante la creazione del celebre racconto “A Christmas Carol”. Nel film viene rappresentato un po’ quello che Calvino racconta nelle sue “Lezioni americane”: il protagonista, immerso in un momento difficile della sua vita, deve scrivere un romanzo ma si trova privo di ispirazione. Come per “magia”, i suoi personaggi, primo tra tutti Scrooge, appaiono davanti a lui e lo guidano nella stesura del romanzo. Questi due esempio rilevano il profondo legame tra immaginazione, parola scritta e immagini.