Can-D e Chew-Z sono droghe spesso citate ne “Le tre stimmate di Palmer Eldritch”, rese così affascinanti da Philiph K. Dick per la loro somiglianza ad anfetamine e LSD.
“Le tre stimmate di Palmer Eldritch” è un romanzo scritto nel 1964 da Philip K. Dick, nel quale vengono proposti al lettore diversi strati narrativi alternati e districati tra le storie dei personaggi che lo compongono. L’ opera è un romanzo psichedelico nel quale le vicende reali dei protagonisti si intrecciano perfettamente a quelle irreali, causate dal consumo di droghe allucinogene, che alterano la percezione dello spazio e del tempo non solo dei personaggi ma della trama stessa. Gli abitanti della Terra hanno colonizzato il sistema solare, compromesso dal commercio e dal consumo di due licheni, droghe illegali e psicotrope chiamate rispettivamente Can-D e Chew-Z. Entrambi i licheni agiscono come gran parte delle droghe realmente esistenti sul nostro pianeta: modificando l’omeostasi dell’organismo. Sono sostanze chimiche psicoattive che agiscono sul sistema nervoso alterandone le funzioni, come: regolazione dell’umore, della coscienza, della fame, del sonno, della percezione, della gratificazione e molte altre ancora. È possibile classificare le droghe in: Deprimenti (oppiacei, tranquillanti), stimolanti (cocaina, anfetamina e derivati, caffeina, GHB, antidepressivi), allucinogene (canapa, LSD, mescalina, ketamina).
Anfetamine: assunzione, rischi ed effetti
L’anfetamina è una sostanza chimica sintetica, analoga di un neurotrasmettitore prodotto naturalmente nel nostro organismo: la feniletilammina. Fu sintetizzate per la prima volta nel 1887 dal chimico rumeno Lazar Edeleanu e inizialmente venne usate per curare il raffreddore. Nel 1922 scoprirono i suoi effetti stimolanti: era in grado di aumentare l’autostima, la concentrazione, le prestazioni, di inibire la paura, l’ansia, la stanchezza e l’appetito. A seguito della sua assunzione, aumenta la concentrazione di ormoni quali adrenalina, dopamina e noradrenalina, implicati ad esempio nel senso di gratificazione, nella concentrazione e nel miglioramento delle prestazioni e simultaneamente, però, ne inibisce la degradazione. Il sistema nervoso centrale viene in tal modo bombardato da questi messaggeri chimici incontrollati, ne consegue un repentino cambiamento dell’umore, dell’equilibrio fisiologico dell’organismo, della percezione di noi stessi e della realtà. Quando termina l’effetto, si avvertono sensazioni opposte a quelle sperimentate in precedenza, ciò incrementa il desiderio di assumere un’altra dose la quale comporta un ulteriore rilascio di dopamina, innescando così dipendenza fisica e psicologica. Alla dipendenza segue l’assuefazione e modificazioni di alcune funzioni cerebrali, il corpo necessiterà di dosi sempre maggiori. All’astinenza segue un profondo stato di depressione. L’alternanza di stati di euforia e depressione porta a psicosi da anfetamina che comporta confusione, ossessione, allucinazioni e mania di persecuzione.
LSD:“accenditi, sintonizzati, abbbandonati”
Sono parole di Thimothy Leary, un ex docente di psicologia di Harvard, pronunciate durante un festival hippy a San Francisco nel 1960. Questa sostanza psichedelica per molti aspetti è simile ai due licheni descritti ne “Le tre stimmate di Palmer Eldritch”. Quando viene assunta la realtà si dissolve, inizia un viaggio psichedelico che coinvolge gran parte dei nostri sensi, ci si sente amati, connessi, euforici, si avverte una profonda distorsione del tempo, dello spazio e di se stessi. L’ LSD è stato sintetizzato per la prima volta il 16 novembre 1938 dal chimico Albert Hoffmann. La sua struttura molecolare è molto simile alla serotonina, un neurotrasmettitore sintetizzato nel sistema nervoso centrale ed implicato nella regolazione dell’ umore, dell’affetto, delle attività cognitive e del sonno. Quando si assume una dose questa molecola si lega ai recettori serotoninergici ed inibisce la disintegrazione delle molecole già prodotte. Il sistema nervoso viene compromesso, nel cervello si creano interconnessioni tra aree cerebrali che normalmente svolgono funzioni specializzate ed indipendenti dalle altre, ogni regione non adempie più solo la sua funzione (visiva o uditiva ad esempio) ma è strettamente associata alle altre, si crea così il fenomeno della dissoluzione della realtà e dell’ego che causa allucinazioni. In questo stato si perde il controllo di sé stessi e della propria immaginazione, in alcuni casi pensieri spaventosi prendono il sopravvento, procurando sensazioni di ansia profonda e paranoia (bad trip). Anche a distanza di anni dall’assunzione sono possibili dei flashback, nei quali si rivive l’esperienza psichedelica che potrebbe nuovamente suscitare attacchi di panico, stato confusionale ed esperienze emotive talmente tanto forti da diventare traumatiche.
Rischi, conseguenze e resa dei conti
Adrenalina, dopamina, noradrenalina e serotonina sono neurotrasmettitori fisiologicamente responsabili della trasmissione di impulsi nervosi, che possono mediare sensazioni quali stress, eccitazione o benessere. La loro portata viene amplificata esponenzialmente dal consumo di droghe, che nel nostro organismo si comportano come bombe di messaggeri chimici. Durante l’assunzione, gli ormoni sono ingestibili, aumentano in modo incontrollato e quando l’effetto svanisce, l’equilibrio fisiologico è sottosopra, l’assetto ormonale è completamente sbilanciato, per questo ci si sente devastati psicologicamente e fisicamente, ciò si traduce in una costante necessità di assunzione di sostanze stupefacenti provocando dipendenza e altre conseguenze quali depressione, asma, attacchi di panico e modificazioni di aree cerebrali irreversibili. La droga può provocare inizialmente sensazioni piacevoli, ma compromette il nostro organismo in modi talmente tanto bruschi e repentini da causare danni permanenti, un solo trip vale davvero tutto ciò?
Penso sia importante specificare che numerosi studi mostrano come l’ LSD (come anche i Funghi allucinogeni, l’Ibogaina, la Mescalina, la Ketamina, la Salvia Divinorum, il DMT o l’Ayahuasca) non crei né dipendenza né assuefazione. Anzi, recenti studi mostrano come molte di queste sostanze possano essere usate per aiutare le persone ad uscire dalle dipendenze di sostanze pesanti (come ad esempio l’eroina) o anche dall’alcolismo.
Lascio un po’ di link qui sotto:
https://www.zamnesia.net/it/blog-combattere-le-dipendenze-con-gli-psichedelici-n228
https://www.vice.com/it/article/qk3qv7/sostanze-psichedeliche-cura-contro-dipendenza
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Terapia_psichedelica
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/i-blog-della-fondazione/umberto-veronesi/le-droghe-psichedeliche-possono-essere-buoni-farmaci
Vero ma la dipendenza psicologica è un rischio che non dev’essere sottovalutato