Elisa Lam: l’opinione pubblica si divide fra la teoria paranormale e la malattia psichiatrica

Nel 2013, la studentessa canadese Elisa Lam muore in circostanze misteriose nel Cecil Hotel.

La studentessa Elisa Lam, ritrovata morta nella cisterna del Cecil Hotel a 21 anni in circostanze misteriose.

L’ultima registrazione che la inquadra la mostra in atteggiamenti ansiosi nell’ascensore della struttura alberghiera, durante una gita a Los Angeles, dove si era recata da sola.

Elisa Lam: il video dell’ascensore e i fatti

La studentessa canadese si trovava in vacanza, dopo essersi presa una pausa dagli studi, a Los Angeles, soggiornando presso il Cecil Hotel, un albergo di bassa lega nella periferia della metropoli. Nel video delle camere a circuito chiuso, la ragazza entra nell’ascensore dell’hotel in modo paranoide e abbastanza angosciato, premendo diversi bottoni alla volta e sbirciando nervosamente fuori dalle porte dell’ascensore, nascondendosi dietro la parete dell’ascensore che non sembrerebbe muoversi. Questo video è diventato rapidamente virale e subito si sono sviluppate differenti teorie a riguardo: paranormale, la presenza di una persona che non viene inquadrata dalla telecamera, tutta una burla inscenata con la giusta dose di Photoshop. Il Cecil Hotel, dove la ragazza soggiornava (in realtà soggiornava in un altro hotel che però aveva delle stanze all’interno del complesso del Cecil), ha una brutta fama per essere legato alla morte di diverse persone. Infatti, più di una dozzina di omicidi e suicidi si sono verificati nella struttura a partire dalla sua apertura nel 1927. Nello stesso albergo avevano soggiornato serial killer come Richard Ramirez e Unterweger. La studentessa venne comunque ritrovata giorni dopo la diramazione della sua scomparsa nella cisterna sul tetto dell’hotel, dopo che diversi inquilini si erano lamentati col proprietario dell’hotel circa il pessimo sapore dell’acqua dei rubinetti.

Il gioco dell’ascensore

Molti sostenitori della teoria del paranormale sostengono che la studentessa fosse coinvolta in un rituale sinistro noto come Gioco dell’ascensore, detto anche The Elevator Game, leggenda metropolitana (di origine coreana), che rappresenterebbe un rituale svolgibile in un palazzo che possiede almeno 10 piani. I giocatori devono essere da soli e devono premere i bottoni per il quarto piano, poi questi in questa sequenza specifica: secondo, sesto, secondo, decimo e quinto, non uscendo dall’ascensore per nessun piano. Dopo essere giunti al quinto piano, una donna misteriosa entrerà nell’ascensore con noi, ma i giocatori non devono guardarla o parlare con lei. Infine, i giocatori devono andare al piano terra e una delle due cose potrebbe accadere: se l’ascensore scende, i giocatori devono uscire senza guardarsi indietro altrimenti il rituale fallisce; se invece l’ascensore sale, il rituale ha funzionato e quando i giocatori escono fuori dall’ascensore si ritroveranno in un’altra dimensione.

Elisa e la malattia psichiatrica

Nonostante ci siano molte teorie come quella appena vista, oggi si propende a pensare che Elisa Lam abbia compiuto un gesto incauto a causa della sua patologia psichiatrica, adiuvata dalle scarse norme di protezione applicate dalla struttura alberghiera che avrebbero permesso alla studentessa di raggiungere il tetto dell’edificio e gettarsi in una delle cisterne dell’acqua, impedendone poi la fuoriuscita vista la assenza di una scala interna. La studentessa, infatti, soffriva di disturbo bipolare della personalità tipo 1. Per essere diagnosticati con questa patologia, il paziente deve aver avuto almeno un episodio maniacale, associato a continui o occasionali episodi di depressione. I sintomi di questi episodi maniacali sono spesso talmente gravi da richiedere una ospedalizzazione. Tra gli episodi maniacali potremmo ritrovare una energia eccezionale, una difficoltà nel trovare riposo, una difficoltà nella concentrazione, una felicità estrema (euforica), comportamenti rischiosi (come nel caso della Lam) e difficoltà nel sonno.

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