Fiction storica o prodotto da censurare? Scopriamo insieme la polemica sulla serie tv “Alessandro Magno”

In Grecia e nel mondo antico la parola amore era traducibile in moltissimi modi. Perché tanto scalpore per una serie tv che mette in scena anche questo?

La recente serie tv prodotta da Netflix ha di certo fatto scalpore tra il partito cristiano ortodosso di destra della Grecia e non in senso positivo. Ma è giusto censurare una fiction perché ritenuta inesatta?

Le facce dell’amore

Amore: in greco antico ci sono circa dieci termini per indicare l’amore. C’è l’amore per la famiglia, per il sapere, quello amicale, quello erotico, quello per la patria. Pensandoci bene, effettivamente, è riduttivo sintetizzare in un termine solo le sfaccettature di un sentimento del genere, o meglio del sentimento con la lettera maiuscola.

Noi, in italiano, aggiungiamo aggettivi che, in quanto tali, aiutano a delimitare quella precisa situazione d’amore. Ma il potere delle parole, quelle che contengono un mondo nel gioco combinatorio, ecco quello non lo possiamo sfruttare, a meno che non ci fermiamo alla parola nuda e cruda di amore.

E, in effetti, è ciò che stiamo cercando di fare ora, in questo momento storico: abbattere la delimitazione – ahimè, all’essere umano sono più che necessarie (ndr) – e lasciare che sia la casistica a fare la situazione.

Mi spiego meglio: ci sono momenti nella vita di ciascuno di noi in cui si incontrano o scontrano forze ed energie e tutto sembra perfettamente giusto. E questi momenti possono essere tantissimi e diversissimi, motivo per il quale la semplice parola amore potrebbe essere calzante. Alternativamente, bisognerebbe tornare alle molte parole, diverse, che rappresentino le facce dell’amore.

Ma tutti questi voli pindarici (Pindaro, parlando di Grecia, mi sembra giusto citarlo) a che pro?

Alessandro Magno

Per introdurre una polemica che ha investito una serie tv recente, prodotta da Netflix, e dal titolo: “Alessandro. Come nasce una leggenda”, proprio su Alessandro Magno.

Uno dei più grandi uomini mai esistito nella storia dell’uomo, viene ricordato per battaglie, guerre, tanto da essere soprannominato Magno, grande.

In Grecia, però, questa serie non ha fatto troppi proseliti, e per quale motivo, direste voi?

Per via di un bacio. Ebbene sì, un bacio, tra il protagonista Alessandro Magno e il suo più fedele generale Efestione.

Ora, chiunque conosca un minimo la cultura greca, ha sicuramente pensato al fatto che non ci sia nulla di strano in un evento del genere: i condottieri, i generali e i soldati vivevano per lunghi periodi e campagne solo tra di loro ed era prassi più che comune che tra di loro ci fosse qualche parentesi più che erotica. Così, a titolo informativo: vorrei sottolineare che il vocabolario greco e, di conseguenza la lingua, comprende verbi molto specifici sull’autoerotismo maschile con oggetti quali verdure e ortaggi. Un semplice bacio tra due uomini non mi sembra possa generare un così grave scandalo. Eppure.

Ciò su cui concordo assolutamente con la ministra della cultura Lina Mendoni che, interpellata dal presidente del partito cristiano ortodosso di estrema destra Niki Dimitris Natsiou, ha sottolineato come non ci sia alcun documento certo e nessuna fonte che dia fondamento alla scelta del copione. Ma è proprio quello su cui dobbiamo soffermarci: è un copione, con una parte che gli attori sono portati a impersonare, è dunque finzione, romanzo, deve fare audience e, soprattutto, non può essere censurato perché ritorneremmo indietro di molti anni e verso quelli peggiori dell’umanità.

Da censurare o fiction?

D’altra parte, se si ha la prerogativa di fare un docufilm su Alessandro Magno, questo deve essere supportato da prove, proprio come un romanzo storico.

Ma perché si sono sentiti così liberi di inventare?

Perché, come sottolineavo pocanzi, il mondo greco, o meglio, quello antico, non subiva i nostri stessi incasellamenti, e le pulsioni erotiche, questo era documentato, venivano sfogate anche e soprattutto tra individui dello stesso sesso. Perché soprattutto? Perché l’amore coniugale, quello “etero” serviva alla procreazione ma quando si parlava di picchi e altezze erotiche, era tra gli uomini che potevano essere ricercate: solo gli uomini, infatti, possedevano a loro avviso la giusta predisposizione mentale.

Così la ministra ha respinto la richiesta di intraprendere azioni contro Netflix: «Non è compito del governo censurare, sull’arte ognuno può avere diverse opinioni» ha detto. E ha anche ammesso che «il concetto di amore nell’antichità era multidimensionale»

https://www.corriere.it/esteri/24_febbraio_21/polemica-contro-netflix-la-serie-alessandro-magno-gay-finisce-parlamento-ad-atene-ministra-bassa-qualita-562f1e6e-d0a0-11ee-b190-02f3fcf354be.shtml?refresh_ce

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.