I cinque film candidati agli Oscar 2024 per la categoria “Migliori Costumi”

Nella notte tra il dieci e l’undici Marzo 2024 si terrà la premiazione degli Oscar, la più importante per l’industria cinematografica, trasmessa in mondovisione (in Italia sulla Rai).

Immagine presa dal trailer del film della Warner Bros, presente su Youtube.

Le categorie premiate agli Oscar riguardano tutti i reparti della troupe: in particolare, il reparto costumi, cura l’estetica degli abiti ed è essenziale per l’immedesimazione dell’ attore nel personaggio che interpreta, restituendo veridicità e contesto alla sua performance. Scopriamo insieme, quindi, quali film sono in corsa per la categoria “Migliori Costumi 2024” 

1) “Barbie”

La bambola Barbie è – ed è sempre stata – icona di moda, sin dalle origini. Per questo motivo, la costumista Jacqueline Durran, già premiata due volte agli Oscar, ha svolto una minuziosa ricerca storica su tutti i modelli di Barbie rilasciati durante i decenni. La costumista racconta alla rivista Bazaar: 

Avevamo due possibilità: andare full fashion barbie, riferendoci alla moda contemporanea, o trovarle un’identità. Sentivo che sarebbe stato più convincente entrare nella storia di Barbie.[…] Allora abbiamo iniziato dal costume zebrato, perchè lei può essere qualsiasi cosa, ed è una icona di moda”.

A differenza di come spesso accade, molti dei costumi del film non sono stati presi a noleggio, bensì realizzati appositamente dall’ equipe di costumisti, che da Los Angeles sono arrivati fino in Italia per scegliere la seta dell’ iconico vestito a quadretti che Margot Robbie indossa all’ inizio del film.
L’uso del colore rosa, tipico della Barbie e già molto presente nella scenografia, non è mai stucchevole o eccessivo nei costumi: questo denota grande studio e progettazione da parte di tutto il reparto. Con un lavoro di questa ricercatezza e meraviglia, non si può che augurare un terzo Oscar alla Durran.

2) “Killers Of The Flower Moon”

La ricerca storica, in questo caso,  è stata fondamentale per la costumista Jacqueline West, che si è immersa nello studio degli abitanti dell’ Okhlaoma degli anni Venti, visitando musei, raccogliendo fotografie e riuscendo a trovare anche alcuni antichi filmati in bianco e nero. In questo caso, i costumi dei membri della famiglia Amerinda, sono fondamentali perché indicano la loro appartenenza alle tribù. A differenza degli uomini bianchi, che indossano giacche e cravatte, i loro abiti rappresentano il loro orgoglio e la loro identità: ad esempio, le coperte decorate da sgargianti fantasie avvolte attentamente su completi composti da pantaloni, servono a segnalare il loro status di persone con il più alto tasso di ricchezza dell’epoca.
La costumista racconta: 

“Avevo queste tavole di 3 metri sulla gente del posto, a tutti i livelli, sparse per il mio magazzino […] Abbiamo cercato di inserire tutti gli elementi dell’arte Osage in ognuno dei capi indossati dai membri della famiglia.”

La ricerca storica è stata indubbiamente meticolosa e perfetta, e l’elaborazione dei costumi ha contribuito a dare identità e dignità ai personaggi dei nativi americani.

Immagine presa dal trailer del film della Paramount Pictures, presente su Youtube

3) “Napoleon”

In quanto film dichiaratamente storico e accurato, anche in questo caso la ricerca sulla moda di inizio XIX secolo, definita storicamente “Stile Impero”, è stata il punto di partenza fondamentale e inevitabile. Sopratutto grazie all’ analisi di dipinti, la costumista Janty Yates ha ricostruito gli abiti in maniera perfettamente affine a quelli delle fonti storiche. In particolare, durante la scena  dell’auto-incoronazione, i costumi guardano al dipinto di J.L. David che, all’epoca, fissò il momento solenne su tela.
La costumista racconta:

“[La scena del dipinto di David] L’abbiamo copiata verbatim il più possibile. Gli abiti stile impero probabilmente erano, cronologicamente, un po’ antecedenti [dal punto di vista storico della moda]. Pensavo, però, che così sarebbe stato più semplice e più elegante, quindi questa è stata la parte in cui mi sono presa delle libertà

Per quanto riguarda le scene militari, l’abbigliamento  è stato curato dall’ altro costumista, David Crossman, che è riuscito a restituire molto carattere ai personaggi pur rispettando l’uso di molte uniformi militari storiche, senza mai farli apparire “ingessati”.
Chissà che questo lavoro così accurato e studiato non porti entrambi a condividere un premio Oscar.

Immagine presa dal trailer del film della Sony Pictures Italia, presente su Youtube

4) “Oppenheimer”

Quest’anno la produzione di film storici ha superato tutte le aspettative: la costumista del film “Oppenheimer”, Ellen Mirojnick, ha indagato anche sul passato familiare del protagonista del film. Lui era figlio di un manager di una azienda di tessuti, motivo per cui, fin da bambino, è stato abituato a vestire in maniera elegante ed impeccabile: ciò è visibile nell’ onnipresente borsalino di ottima fattura, che incornicia gli occhi azzurri di Cillian Murphy, una scelta assolutamente azzeccata.
Allo stesso tempo, però, era uno scienziato teorico dal carattere estremamente pratico. La costumista ha raccontato un interessante e peculiare aneddoto riguardo la cintura del protagonista del film, quella in acciaio e turchesi, realizzata da un indigeno:

“ [secondo alcuni documenti storici] lo scienziato usava quella fibbia per il fiammifero con cui accendeva la sua pipa o una sigaretta, per questo motivo aveva spesso un’aria da cowboy.”

Così come il protagonista, anche tutti gli altri personaggi sono estremamente precisi e puliti nel loro abbigliamento, in maniera sensata e coerente. E’ incredibile e degna di nota anche la ricostruzione del viso, parrucco e abbigliamento di Albert Einstein. 

Immagine presa dal trailer del film della Universal Pictures International Italia, presente su Youtube

5) “Poor Things”

Quando è uscito il trailer del film, il pubblico ha capito di non potersi aspettare niente di convenzionale, e, ovviamente, i costumi non potevano fare eccezione.
Il guardaroba del film ha un’estetica unica, che mescola la moda vittoriana con tessuti moderni e anacronistici, evoluzione, dove la progettazione dei costumi ha abbandonato i riferimenti prettamente storici e ha dato sfogo alla creatività.
La cosa più bella dei costumi di Poor Things, è il modo in cui cambiano seguendo l’evoluzione della protagonista:  quando lei raggiunge la maturità, perdono il forte contrasto di colori pastello e la ridondanza, che l’avevano accompagnata per tutta la fase “infantile”, in favore di toni più scuri e linee più pulite ed eleganti.
Questa incredibile trasformazione del suo abbigliamento, è sicuramente un ingrediente fondamentale per la vincita di un premio Oscar.
Per un maggiore approfondimento del guardaroba di Bella Baxter, al seguente link si trova un articolo interamente dedicato ai costumi del film.
https://www.ilsuperuovo.it/poor-things-il-guardaroba-di-bella-baxter-tra-moda-vittoriana-e-irriverenza/

Immagine presa dal trailer del film della Searchlight Pictures UK, presente su Youtube

 

 

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