I costumi di “Saltburn”: espressione dei personaggi ma anche del nuovo millennio

I costumi del film appartengono a un periodo storico di passaggio, mescolato con tantissimi input diversi che raccontano la storia di chi lo ha vissuto.

Immagine presa dal trailer del film “Saltburn” di Emerald Fennell https://www.youtube.com/watch?v=lALMdJf6UUE

A Novembre è uscito nelle sale il film “Saltburn” di Emerald Fennell, un thriller psicologico/drammatico spregiudicato e perfido, che ci ha incuriositi e ammaliati.
Lo abbiamo adorato e continuiamo a farlo: forse per la bravura degli interpreti, ma magari anche per la bellezza e la ricercatezza estetica.
Attenzione agli spoiler disseminati in tutto l’articolo!

Come ci vestivamo nel 2006

Il film inizia con un piano sequenza lunghissimo in cui seguiamo le spalle del protagonista che si muovono attraverso la folla del Webbe College di Oxford, in un clima surreale e stridente tra l’architettura medievale sospesa nel tempo e gli studenti che indossano polo, jeans, minigonne plissettate e vestiti dai colori accesi.
Il piano sequenza termina con Oliver che, spaesato, si guarda attorno, fermandosi sotto lo striscione “Welcome Class of 2006”, con l’aspetto più da professore che di uno studente.
Così, ci viene presentato subito come un outsider: i compagni lo squadrano e ridacchiano, e Farleigh lo apostrofa con un ironico “Ehy, bella giacca! ”, facendo riferimento alla pesantezza del suo abbigliamento, fuori luogo con il clima mite.
L’inizio del film è fondamentale per inquadrare il personaggio e proprio la sceneggiatrice/regista Fennell, in una intervista a Vogue, afferma come l’ abbigliamento sia un indicatore estremamente importante:
La cosa evidente in questo film, e questo è molto vero per il sistema classista britannico, è che meno ti vesti, più sei ricco.

Nel 2006, la moda esplode nelle caratteristiche del nuovo millennio diventando informale, tanto che persino le star calcano i red carpet in minigonne indossate sopra ai jeans, converse ai piedi e t-shirt, coppole da donna ricoperte di paillettes e micro borsette luccicanti.
I trend maschili non fanno eccezione: le polo sono il must per eccellenza, possibilmente indossate una sopra l’altra in colori contrastanti, che siano ben visibili dai colletti.
E’ il momento del trash in tutto il suo splendore.
I loghi sono sproporzionati e visibili ovunque, anche in posti discutibili, come l’iconica scritta “Juicy” sul sedere delle tute in ciniglia, in primo piano in una delle inquadrature del film.
Eppure, nonostante le caratteristiche così evidenti, la moda del 2006 ci lascia un po’ basiti: non è abbastanza indietro nel tempo per essere considerata vintage, ma non è nemmeno contemporanea.
Del resto, è stata la stessa Fennell a dichiarare: “La ragione per cui ho deciso di ambientare il film in quel periodo è che non è più in voga, ma ancora non è nemmeno vintage, non rende più bene.

Cambio carattere, cambio vestiti

Per tutta la prima parte della sua permanenza a Oxford, il protagonista Oliver ha un carattere timido e introverso, espresso con abiti borderline né eleganti né informali, che lo fanno sembrare un professore o un nerd. E’ in netto contrasto con i suoi colleghi giovani, freschi e alla moda, che indossano le categoriche polo oversize a righe colorate. Quando inizia a frequentare Felix, il ragazzo ricco e popolare, il suo abbigliamento cambia: si fa via via più rilassato, spariscono le camicie a quadri e compaiono le polo e le t-shirt.
Alla fine dell’anno, Oliver è completamente ossessionato da Felix, e trova degli escamotages per legarlo di più a sé, facendo leva sulle sue emozioni, raccontandogli di aver perso il padre e di essere vittima di una madre alcolizzata. Sentendo la storia così toccante, Felix lo invita a passare l’estate nella sua tenuta a Saltburn.
Quando Oliver arriva, lo accoglie vestito solo di una camicia stropicciata e un paio di jeans.
La costumista Sophie Canale, nell’intervista a Vogue, racconta: “
Volevo che Felix fosse casual e a suo agio nei suoi vestiti, mentre Oliver è teso.”
Felix fa fare a Oliver un giro della casa e poi lo presenta a tutta la famiglia riunita in salotto a guardare un film comico e a chiacchierare. Il loro abbigliamento è variegato e semplice, ma elegante: il padre indossa una camicia e una giacca di gusto decisamente old money, mentre la madre veste vintage, tendenza in voga nel 2006 come sinonimo di qualità e ricercatezza, riprendendo lo stile rilassato e semplice degli anni sessanta e settanta, mescolato con alcuni elementi nuovi, come tessuti e gioielli in macramé e sandali “a zeppa” alti.
La madre di Felix, Elspeth, indossa una camicia bianca aperta, un gilet in velluto rosso impreziosito da ricami in oro e perline, un paio di jeans attillati e sandali.
Volevo che fosse elegante ma che avesse anche un sapore bohemien, rilassato, non come la classica upper-class Inglese” racconta la costumista a Vogue.
Pamela, un’amica della madre di Felix, indossa una giacchetta in velluto azzurro con bottoni dorati, una gonna lunga e scura, calze a rete e molti gioielli.
Per Pamela, siamo riusciti ad avere molti gioielli da Chanel, estremamente generosa, e glieli abbiamo fatti indossare tutti, proprio come il suo personaggio avrebbe fatto” spiega Sophie Canale.
E’ decisamente overdressed rispetto agli altri, e si capisce subito che è anche lei una outsider; coloro che ostentano non sono mai i veri ricchi.

Immagine presa dal trailer del film “Saltburn” di Emerald Fennell https://www.youtube.com/watch?v=lALMdJf6UUE

Durante una conversazione privata con Elspeth, Oliver inizia a mostrare la sua vera natura: lui, ormai adeguato al evening dress code, è in smoking con farfallino, mentre lei indossa un abito lungo off shoulders con strascico, in tessuto barrè lilla laminato.
E’ un look estremamente interessante, sia per la resa ottima con il tono caldo della golden hour, sia per il riferimento al mondo fantasy nell’acconciatura e nel vestito, molto simile a quello lilla dell’elfa Arwen della trilogia de “Il signore degli anelli“.
Lei si atteggia e si veste come una regina perché, di fatto, regge le redini di Saltburn, decide chi rimane e chi se ne va, organizza attività e sceglie come investire il denaro.
Da questo momento in poi, il film procede attraverso un’escalation di falsità e manipolazione da parte di Oliver, che si insidia nelle dinamiche della famiglia, riuscendo a metterli l’uno contro l’altro e guadagnando il favore di Elspeth.
L’apice lo raggiunge quando, a tavola, la famiglia decide di organizzargli una festa di compleanno a tema “Sogno di una notte di mezza estate“.

Un finale in pompa magna

Dopo aver scoperto le menzogne raccontate da Oliver, Felix non ne vuole più sapere di lui e gli impone, dopo la serata in programma, di andarsene immediatamente il giorno successivo. Il protagonista piange e si dispera, cerca di chiarire con il suo amico, ma ormai è inutile; senza di lui, torna a sentirsi una nullità.
La scena della festa si apre con un primo piano della schiena di Venetia, la sorella di Felix, che indossa un abito nero con una decorazione a forma di ragnatela sulla schiena.
Sophie Canale racconta alla rivista Bazaar che l’abito è stato pensato e realizzato appositamente per il film, non senza qualche difficoltà con i gioielli che compongono la ragnatela, che continuava a spostarsi e a non aderire al corpo.
Tutti i partecipanti sono vestiti a tema: partendo dagli invitati fino ad arrivare ai servitori.
Elspeth indossa un abito molto sontuoso con corpetto dorato a motivi floreali e scollo a V, mentre la gonna è ampia e lunga, dorata anch’essa e con la superficie lavorata, probabilmente a stampa in rilievo, con ricami e perline.
Oliver è l’unico vestito chiaro: indossa un completo giacca e pantalone bianchi su cui sono ricamati motivi floreali, e un paio corna finte che indossa come maschera. Questi dettagli sono un riferimento al labirinto, in particolare alla statua del minotauro al centro di esso e agli arbusti che lo circondano.
Come il mostro, mezzo uomo e mezzo toro, Oliver è solo e intrappolato in un ambiente estraneo, impossibile da capire e da cui, per lui, è difficile uscire.
Finalmente, dopo la morte improvvisa di Felix e poi di altri personaggi, Oliver viene allontanato dalla tenuta, in una bellissima inquadratura totale in cui si ritrova, solo, in mezzo ai domestici vestiti di nero e ai giardinieri. Sbattuto fuori da Saltbunr, torna alla sua vera classe sociale: la comunissima working-class.
Quando, dopo un tempo imprecisato, lui ed Elspeth si incontrano di nuovo in un bar, l’aspetto di Oliver è completamente cambiato: il suo look è perfettamente in linea con quello old money della upper-class britannica, con i capelli tenuti indietro dal gel, una polo azzurra pulita e stirata, e gli occhiali con montatura classica (per niente simili a quelli che aveva all’inizio).
Viene di nuovo  invitato a Saltburn e, finalmente può stabilircisi definitivamente.
Il colpo di genio arriva nell’ultima scena: sono morti tutti, lui può godersi la tenuta tutta per se’ e improvvisa una danza attraverso le stanze, completamente nudo.
Ora, proclamatosi legittimo erede della famiglia che, involontariamente o con coscienza, ha sterminato, non ha più bisogno di esprimersi o affermarsi tramite l’abbigliamento, quindi lo abbandona.
Lascia indietro ciò che non gli serve più (gli occhiali, la camicia, i completi eleganti, le polo) per danzare nella sua personalissima libertà, nudo.

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