Siamo consapevoli del potere che ha il nostro telefono nella nostra vita?
Sappiamo cosa accade quando pubblichiamo un semplice selfie?
Ogni anno, l’Oxford Dictionary, principale dizionario della lingua inglese, sceglie una nuova parola da inserire nel celebre dizionario.
La parola vincitrice del 2023 è stata “rizz”, ovvero “colui che possiede fascino e carisma”. Scopriamo insieme qual è la parola del 2024…
Brain rot
Più di 37.000 persone hanno partecipato alla scelta, e la parola prediletta del 2024 è stata “brain rot”, letteralmente “marciume cerebrale”.
Facciamo riferimento al “presunto deterioramento dello stato cognitivo e intellettuale di un individuo a causa dell’uso eccessivo e poco stimolante dei contenuti online”.
L’utilizzo di questo termine è aumentato del 230% tra il 2023 e il 2024, ma in realtà ha delle origini molto antiche.
È stato usato per la prima volta dal poeta e filosofo americano Henry Thoreau per spiegare il declino intellettuale nel 1840 in Europa.
“Mentre l’Inghilterra si sforza di curare il marciume delle patate, non si sforzerà forse di curare il marciume cerebrale, che prevale in modo molto più ampio e fatale?”
Eppure, dopo 184 anni, la situazione non sembra cambiata, anzi è peggiorata.
Il nostro cervello necessita di continui nuovi stimoli e guardare con ossessione video privi di contenuti utili per la nostra crescita intellettuale logora le nostre capacità cognitive.
Basta aprire i nostri social per vedere spopolare trend assurdi e assistere alla mera importanza data a persone totalmente vuote culturalmente.
Dal punto di vista scientifico, come riceve il nostro cervello gli impulsi nervosi?
Il sistema nervoso
Essendo esseri umani, siamo in grado di percepire ciò che accade intorno a noi, capiamo se ci troviamo in una situazione pericolosa oppure riusciamo a sentire il buonissimo profumo di una torta.
Questo è possibile grazie al sistema nervoso, un sistema che coordina tutti i nostri organi ed è responsabile delle nostre risposte, volontarie e involontarie.
È costituito dai neuroni: entità anatomiche in grado di ricevere gli impulsi e di trasmetterli. È formato da un corpo cellulare e da prolungamenti citoplasmatici: i dendriti e l’assone.
I dendriti ricordano molto i rami di un albero, propagano i segnali in direzione centripeta, cioè verso il corpo cellulare.
L’assone, invece, conduce gli impulsi in direzione centrifuga verso altre cellule ed è ricoperto dalla guaina mielinica.
I neuroni possono essere differenti in base alla loro funzione: sensoriali o afferenti (ricevono informazioni sensoriali per poi trasportarle al sistema nervoso centrale), efferenti o motori (generano stimoli da inviare al sistema nervoso periferico), e neuroni intercalari (favoriscono la comunicazione tra i neuroni).
L’impulso nervoso si genera nel corpo cellulare e si propaga lungo l’assone per depolarizzazione della membrana cellulare.
Durante questo processo, la membrana cambia la sua carica elettrica interna rispetto a quella esterna. Normalmente, all’interno della cellula c’è una carica negativa rispetto all’esterno (potenziale di riposo). Quando un segnale elettrico arriva al neurone, alcune proteine chiamate canali ionici si aprono, permettendo agli ioni sodio (Na⁺), che sono carichi positivamente, di entrare nella cellula.
Questo ingresso di ioni sodio riduce la differenza di carica tra l’interno e l’esterno della cellula, portando alla depolarizzazione.
La conduzione è resa più veloce tramite la conduzione saltatoria: l’impulso “salta” da un nodo di Ranvier a un altro, raggiungendo una velocità di propagazione pari a 150 m/s.
Le SINAPSI sono invece dei dispositivi di collegamento tra neuroni o con altre cellule non neuronali (placche motrici, giunzioni neuro-muscolari).
Una VIA NERVOSA è una catena neuronale, dove si incontrano neuroni in successione. La catena neuronale più semplice è quella bineuronale: crea una risposta riflessa.
“The social dilemma”
Il docufilm The Social Dilemma, diretto dal regista Jeff Orlowski, ha rivoluzionato la mia vita e la mia visione nei confronti di Internet e dei social media.
Spiega dettagliatamente l’avvento dei social media, il diritto alla privacy e gli effetti di Internet nella nostra vita. È capace di farci aprire gli occhi e di lasciarci senza parole.
Questo è il link per poter guardare il trailer di questo docufilm: https://youtu.be/uaaC57tcci0?si=BbukppQW7aIN5lYC
Fermiamoci a pensare quanto sia incredibile e assurdo come un piccolo oggetto, come il telefono, abbia il potere di influenzare il nostro umore e le nostre scelte.
Controllare i social media e usare il telefono è una delle prime azioni che facciamo appena svegli e prima di addormentarci.
Rappresenta, ormai, il prolungamento della nostra mano, del nostro cervello e della nostra anima.
Ciò che caratterizza gli adolescenti della generazione Z è l’ansia: uno stato emotivo che genera battito cardiaco accelerato, tremore, respirazione affannata e costante stanchezza mentale.
Vari studi hanno confermato una vera e propria correlazione tra l’uso eccessivo dei social media e di Internet e l’ansia.
Subentra la continua ansia di apparire, di dimostrare qualcosa ai nostri follower: dimostrare di essere felici, belli e magri.
L’ansia di non essere mai all’altezza rispetto agli altri. Meno bravi, meno pronti e sempre meno di qualcosa.
In una società in cui influencer e tiktoker viaggiano in giro per il mondo e fanno sempre attività differenti, mentre noi, seduti alla nostra scrivania, cerchiamo il modo per scappare il più lontano possibile.
Quelle storie di pochi secondi non corrispondono alla realtà. Normalizziamo la stanchezza, la bellezza delle piccole cose e della quotidianità.
Non sappiamo più distinguere la realtà dalla finzione. Abbiamo perso tutti i valori.
Mi è bastato chiedere a un bambino quale fosse il suo lavoro ideale, mi aspettavo “astronauta” o “calciatore”. In realtà mi ha risposto con “youtuber che gioca alla PlayStation”.
Ormai, siamo nella modernità liquida, descritta dal sociologo polacco Bauman, dove regna l’incertezza e il continuo cambiamento.
Il termine “liquido” è una vera e propria metafora per mettere in evidenza la fluidità della nostra società attuale, differente dalla società solida, dove tutto era più definito e fisso.
La nostra vita è composta da un lavoro precario, rapporti sociali non duraturi e temporanei e da una eccessiva decadenza etica.
Mi risulta inevitabile terminare non citando una delle frasi più celebri di Bauman:
” l’incertezza, che dell’insicurezza è la causa principale, rappresenta di gran lunga lo strumento di potere più incisivo,anzi,la sua essenza stessa”