In che modo il riscaldamento globale cambierà lo scenario geo-politico? I positivisti rispondono

“Progresso” non è necessariamente sinonimo di “sviluppo”. Fino a che punto è possibile “giustificare” le azioni inquinanti del progresso tecnologico?

LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI CONSEGUENZE E CAUSE

L’evoluzione scientifica è necessariamente positiva? Partiamo dalle conseguenze del riscaldamento globale per vedere, poi, come i positivisti moderni possano -addirittura- arrivare a trovare una giustificazione alle azioni (talvolta inquinanti e ingiuste) della scienza e della tecnologia.

Le conseguenze del riscaldamento globale

Con l’espressione “riscaldamento globale” si fa riferimento a un particolare tipo di cambiamento climatico che comporta un generale aumento delle temperature del nostro pianeta. È noto che una delle conseguenze più evidenti del riscaldamento globale è lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente aumento del livello del mare. Si stima che già a partire dal 2035 la scomparsa del ghiaccio potrebbe favorire l’apertura di nuove rotte marittime, come nell’oceano glaciale artico (vd lo studio condotto da Lynch sui possibili scenari climatici).

Cambierà la geografia di diverse aree a causa delle conseguenze del riscaldamento globale. Alcuni credono che lo scioglimento dei ghiacciai potrebbe avere anche conseguenze non del tutto “negative” (solo, però, da un punto di vista meramente ed esclusivamente socio-economico).

Russia blinda la rotta del mare del Nord, l'esercito difende la scorciatoia artica per le navi cargo Mappa

Nuove rotte in vista

Attualmente, la Rotta del Mare del Nord è l’unica rotta commerciale lungo la costa artica russa dal Mar di Kara fino allo stretto di Bering, è situata dentro la zona economica esclusiva russa (entro le 200 miglia marine) e ciò vuol dire che è sotto la giurisdizione russa che controlla e gestisce il passaggio dall’Artico. Infatti, secondo la Convenzione dell’ONU, le acque fino a 200 miglia marine, ricadono sotto la giurisdizione del Paese a cui appartengono le coste che insistono su quelle specifiche acque.

A causa dello scioglimento dei ghiacci il traffico della rotta del Marte del Nord sta aumentando e presto verranno aperte nuove rotte che andranno a incrementare il flusso commerciale tra Asia ed Europa e ad allentare il traffico nel canale di Suez.

Da un lato ciò porterà a una diminuzione dell’inquinamento in Egitto, ma dall’altro un aumento nei mari artici.

Inoltre, la Russia che adesso gestisce “liberamente” la Rotta del Mare del Nord perché si trova interamente nelle sue acque territoriali, avrà meno voce in capitolo sul controllo dei commerci nelle rotte che si trovano più a nord di quella del Mare del Nord e che stanno oltre il limite delle acque russe.

Il progresso per il positivismo

I cambiamenti previsti nel commercio in seguito alle conseguenze dell’aumento delle temperature possono essere davvero visti in chiave positivistica?

Innanzitutto, occorre definire il positivismo. Esso è un movimento culturale che pone le sue basi sulla fiducia incondizionata nella capacità della scienza di migliorare la realtà e la vita dell’uomo e sul cosiddetto “mito del progresso”, sullo sviluppo scientifico e sulla tecnologia che ha una finalità pratica. Tra l’altro i positivisti connettono lo sviluppo scientifico a quello etico e sociale.

I positivisti moderni, talvolta, arrivano quasi a giustificare la scienza e la tecnologia che -con ogni sorta di mezzo- tentano di “migliorare” o semplificare la vita dell’uomo. Ma è davvero così?

La visione positivista del progresso non deve essere slegata dagli effetti negativi che può comportare (es. inquinamento e conseguentemente riscaldamento globale). Non si possono eludere i risvolti negativi dell’industrializzazione, dell’urbanizzazione e, in generale, del progresso tecnologico.

Nello specifico caso dell’aumento della temperatura terrestre ( in gran parte causato dall’inquinamento umano), la soluzione non è quella di “sfruttare” la crisi ambientale (ad esempio con la creazione di nuove rotte commerciali), bensì quella di capire come fronteggiare la seria problematica dell’inquinamento. Non basta trovare una soluzione accomodante ed effimera al problema, occorre andare al nocciolo della questione per poter proporre una soluzione a monte. Certo, l’essere umano deve essere (e per sua natura è) pronto ad adattarsi e a cambiare con i tempi, ma in quanto faber fortunae suae non può arrendersi ai cambiamenti: egli può orientarli e dominarli e, per questo, decidere come agire.

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