La galleria di Palazzo Spada è percepita dall’occhio umano con una lunghezza superiore: si tratta di un gioco prospettico frutto della mestria di Borromini.
Prezioso è infatti il contributo di Borromini, che ha dato lustro e ulteriore eleganza a un prezioso palazzo rinascimentale, rivisitato poi secondo il gusto raffinato del barocco romano.
Palazzo Spada
Palazzo Spada è stato originariamente costruito nel 1540 per volere del cardinale Girolamo Capodiferro, ma fu successivamente acquistato dal cardinale Bernardino Spada, nel 1632. Egli incaricò Francesco Borromini di rivisitarlo secondo il nuovo gusto dell’epoca. Proprio Borromini fu uno dei protagonisti del Barocco romano. Egli non fu infatti solo un ideatore di chiese dalle forme innovative, ma fu capace di creare spazi sorprendenti. Tra i vari lavori che compì nel Palazzo Spada, intervenne realizzando quello che è diventato il gioiello della residenza, ovvero la celebre galleria prospettica. Realizzata in un solo anno, tra il 1652 e il 1653, con l’aiuto del matematico agostiniano Padre Giovanni Maria da Bitonto, è una pura illusione ottica, testimonianza del raffinato e colto interesse del committente, in linea con il gusto barocco. La maestria di Borromini fu quella di progettare una galleria coperta da una volta a botte, la cui lunghezza reale è poco più di otto metri ma che, osservandola dall’ingresso, appare profonda più di trenta metri. Si tratta della cosiddetta “prospettiva accelerata”. Oggi il Palazzo ospita al suo interno la quadreria familiare, importante esempio del collezionismo del Seicento e del Settecento. La disposizione delle tele segue il gusto antico. L’idea fu quella di circondarsi di capolavori dei maggiori artisti contemporanei e del più recente passato, ostentando un raffinato amore per l’arte, conciliato con quello per la propria dimora.
Resoconti da Roma
Jean Dalumeau, allievo di Braudel, attraverso la sua tesi di dottorato, assunse idealmente i panni di un viaggiatore del Cinquecento, conducendo il lettore alla scoperta della città di Roma in un’epoca cruciale della sua storia. Il filo conduttore del racconto sono i piccoli fatti vita quotidiana, tra cui il mondo del commercio, lo sfoggio del lusso dell’aristocrazia romana ed ecclesiastica, la ricerca quotidiana del pane e le tribolazioni per i debiti e per le tasse. Piccoli fatti che assumono però un’imprtanza cruciale per descrivere quanto accadesse a Roma in quell’epoca, nonchè per l’inserimento di questo micro-contesto in una prospettiva più ampia. Braudel rimase stupito da quest’opera, definendola una sorta di romanzo, non con quella che potrebbe essere un’accezione negativa per uno storico, ma per evidenziare la sua semplicità ed efficacia. Merci e viaggiatori si muovevano incessantemente verso Roma, centro di importazione di beni alimentari, tra cui carne e vino, di tessuti, metalli e materiali da costruzione pregiati, come i marmi, per abbellire i monumenti che senza sosta erano edificati.
Il ruolo dello Stato Pontificio
I visitatori si recavano a Roma per via della sua preminenza religiosa, ma anche per ammirare il suo glorioso passato. Il turismo religioso e culturale è una industria di primaria importanza per la Roma rinascimentale. L’aspetto della città è una preoccupazione costante dei papi, che si distinguevano per un grande attivismo in campo urbanistico. Il primato spirituale e storico di Roma, nelle intenzioni dei papi, doveva essere sostenuto dalla bellezza estetica e dalla magnificenza dei suoi monumenti. Le ambizioni della nobiltà e del clero trovavano anch’esse espressione visibile nei palazzi che numerosi sorgono nella Roma rinascimentale. L’attività edilizia della Chiesa richiedeva importanti finanziamenti, raccolti a partire dalla metà del XVI secolo . Un ruolo fondamentale era svolto dai mercanti, in effetti banchieri i quali sottoscrivevano il debito emesso dalla Chiesa per collocarlo tra i risparmiatori d’Italia e del resto d’Europa. Il debito era garantito dalle proprietà della Chiesa. Nasceva il debito di stato nella sua forma moderna. Un’altra importante voce di spesa del bilancio era collegata alle numerose guerre e spedizioni armate europee, che ebbero il sostegno finanziario del Papa.