A cinque anni dal rovinoso incendio che ne aveva distrutto il tetto e la guglia centrale, la cattedrale di Notre-Dame ha riaperto le sue porte al pubblico.
Insieme alla Tour Eiffel e al Museo del Louvre, la cattedrale di Notre-Dame è uno dei simboli che rappresenta Parigi in tutto il mondo. Le immagini dell’incendio che il 15 aprile 2019 ha colpito la chiesa hanno rapidamente fatto il giro delle reti televisive e social, suscitando reazioni di stupore e incredulità. Le fiamme hanno divorato il tetto dell’edificio e hanno causato il crollo della guglia centrale; le torri campanarie e gran parte dell’originaria struttura in pietra, invece, sono state risparmiate. I lavori di ricostruzione sono iniziati immediatamente, anche grazie al contributo delle donazioni da parte di governi, magnati e aziende, e sono terminati recentemente. Sabato 7 dicembre si è svolta ufficialmente la cerimonia di riapertura, cui hanno presenziato capi di Stato e personalità da tutto il mondo.
Notre-Dame fra letteratura e cinema: nascita di un’icona
Se Notre-Dame è diventata uno dei principali simboli della capitale francese è anche grazie all’alone fiabesco che la circonda e attira ogni anno migliaia di turisti. Le generazioni più giovani, cresciute a suon di film Disney, l’hanno forse conosciuta grazie a “Il gobbo di Notre-Dame“: la cattedrale è lo scenario che vede Quasimodo, il famosissimo campanaro, innamorarsi di Esmeralda e sconfiggere il malvagio Frollo. Non tutti sanno, però, che la storia raccontata nel film della Disney è tratta dal romanzo storico di Victor Hugo, “Notre-Dame de Paris“, pubblicato nel 1831, che ha ufficialmente consacrato la cattedrale a icona letteraria.
Il romanzo si svolge nella Parigi del 1482 e vede intrecciarsi le vite di diversi personaggi, tutti legati in qualche modo a Notre-Dame. Esmeralda è una giovane e bellissima danzatrice gitana, la cui bellezza attira l’attenzione di molti uomini: il campanaro Quasimodo, l’arcidiacono Claude Frollo, e Phoebus, il capitano delle guardie. Quasimodo, emarginato dalla società per via del suo aspetto, vive un’esistenza solitaria, trovando rifugio nella cattedrale; quando Esmeralda lo salva da un’umiliazione pubblica, sviluppa per lei un sentimento di devozione profonda e incondizionata. Frollo lotta contro i propri desideri proibiti per Esmeralda, mentre Phoebus è un uomo superficiale e opportunista. Quando questi seduce Esmeralda, Frollo, consumato dalla gelosia e dall’ossessione per lei, tenta di ucciderlo; la colpa cade però su Esmeralda, che viene ingiustamente accusata del crimine e condannata a morte. Quasimodo tenta di salvarla, trascinandola all’interno della cattedrale, dove è protetta dal diritto di asilo; tuttavia, Esmeralda viene catturata e giustiziata. Alla fine, Quasimodo, incapace di vivere senza Esmeralda, si lascia morire accanto al suo corpo.
Dal romanzo al film: le differenze principali
Il film della Disney introduce alcuni cambiamenti sostanziali, che riguardano la trama, i personaggi e il ruolo della cattedrale stessa nella rappresentazione narratologica. In questo modo, il film si discosta significativamente dal romanzo di Victor Hugo, trasformando una vicenda profondamente cupa e drammatica in una storia dai toni più leggeri, ottimisti e didascalici, adatti ad un target infantile.
Quasimodo, inizialmente sbeffeggiato e deriso per il suo aspetto, trova infine accettazione e amicizia. Esmeralda, zingara coraggiosa e dal cuore gentile, sopravvive alla condanna e corona il suo sogno d’amore con Febo (Phoebus), il quale viene a sua volta rappresentato come un eroe valoroso e nobile. Anche il personaggio di Frollo cambia: nel romanzo è un ecclesiastico tormentato, un personaggio complesso e ambiguo che lotta contro i suoi desideri carnali per Esmeralda, mentre nel film diventa un giudice malvagio, un fanatico religioso privo di sfumature. Notre-Dame domina l’atmosfera del romanzo come un personaggio silenzioso e immortale, simbolo della bellezza, dell’arte gotica e del conflitto tra vecchio e nuovo; nel film, nel complesso, questa profondità si disperde, e Notre-Dame diventa semplicemente lo sfondo delle avventure di Quasimodo e degli altri protagonisti. Fra questi spiccano i gargoyle della cattedrale: figure mostruose e demoniache, nel film si trasformano in personaggi animati, che conferiscono un ulteriore tocco di comicità e fiabesco.
Notre-Dame e l’impressionismo
L’Ottocento è stato il secolo nel quale la rappresentatività di Notre-Dame a livello letterario e figurativo ha raggiunto il suo apice. La cattedrale è stata infatti fonte d’ispirazione per molti pittori impressionisti, affascinati dai giochi di luce che si rifletteva sul rosone, sul portale e sulle guglie. Gli impressionisti, più che riprodurre fedelmente i dettagli architettonici, cercavano di catturare l’essenza della cattedrale attraverso il filtro della luce e del colore, trasformandola in un simbolo della mutevolezza e della dinamicità della capitale francese in epoca moderna. Per i pittori di fine secolo, Notre-Dame non era solo un capolavoro gotico, ma un simbolo vivo della città.
Claude Monet, pur più noto per la serie sulla Cattedrale di Rouen, dipinse molte volte anche Notre-Dame, cogliendone la monumentalità e l’effetto della luce sulle sue facciate. Camille Pissarro integrò la cattedrale nei suoi paesaggi urbani, raffigurandola spesso come parte della vita quotidiana parigina, con tonalità soffuse e un’atmosfera armoniosa. Anche Alfred Sisley, Albert Lebourg e Maximilien Luce, per citarne alcuni, ne fecero l’oggetto delle loro rappresentazioni pittoriche, privilegiando la vista dalla Senna, dove i riflessi dell’acqua amplificavano la bellezza luminosa del panorama.
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