Scioperiamo perché siamo parte della natura: riscoprire la bellezza del creato nel ‘Cantico delle Creature’.

‘Global Strike For Future’: che cos’è?

Il 15 marzo 2019 circa un milione di ragazzi e ragazze di ogni età hanno partecipato allo ‘Sciopero Mondiale per il Clima‘. Fondamentalmente, una manifestazione apartitica con lo scopo di concentrare l’attenzione delle autorità e dei media su un problema più che attuale: l’emergenza ambiente. “Ridateci il nostro futuro! Salvate questo pianeta!” gridavano alcuni giovani radunati in piazza. Altri sollevavano striscioni colorati e innalzavano cori. Altri ancora piangevano, pensando ai soli undici anni che mancano prima di raggiungere il fatidico punto di non ritorno.

I manifestanti a Roma, in via dei Fori Imperiali.

Questione di priorità.

“Tutti parlano del cambiamento climatico come di una minaccia esistenziale, ma nonostante ciò vanno avanti come se niente fosse” afferma Greta Thunberg, giovanissima attivista Svedese. “La nostra biosfera” continua la ragazza nel discorso tenuto alla COP 24 viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso“. Un’asserzione semplice tanto quanto coraggiosa: secondo Greta il problema di fondo risiederebbe nell’egoismo dell’uomo moderno.

Non è però la prima volta nella storia che una personalità forte si oppone all’individualismo dei suoi contemporanei. Immaginate di trovarvi nell’Umbria del XIII secolo in una cittadina chiamata Assisi. Tra ricchi mercanti, nobili a cavallo e dame ricoperte di ori avreste scorto una figura impossibile da non notare: un umile frate che si aggirava scalzo per i vicoli assisiati, vestito solo di lana grezza.

Egli viveva in assoluta povertà e polemizzava contro la mentalità diffusa secondo la quale sarebbe lecito sfruttare la natura per ricavarne beni materiali. Ma chi era costui?

Giovanni chiamato Francesco.

Giovanni:  questo era il suo nome di battesimo. Fu suo padre, il ricco mercante di stoffe Pietro Bernardone, a cambiare il suo nome in Francesco (a seguito di un vantaggioso viaggio in Francia). Il giovane aveva un sogno nel cuore. Voleva diventare un valoroso cavaliere e così decise di unirsi all’esercito del conte Gentile. Immaginate la sorpresa del padre quando non lo vide tornare vittorioso al seguito del conte: nel 1206 Francesco rinunciò pubblicamente a tutte le sue ricchezze. Restituì al padre le vesti pregiate e si vestì di un saio. Francesco aveva un nuovo sogno nel cuore: seguire Dio sulla strada della povertà. Così cominciò a vivere come un eremita, prendendosi cura dei lebbrosi e degli emarginati. Pian piano altri giovani si spogliarono dei loro beni terreni e seguirono Francesco: tra loro ricordiamo Bernardo, Pietro, Egidio, Silvestro, Filippo, Angelo, Masseo, Leone, Rufino.

Giotto, ‘La rinuncia agli averi’. 1292-1296. Affresco. Dimensioni: 230×270 cm. Assisi, Basilica Superiore di San Francesco. (fonte:https://www.thinglink.com/scene/847933720353570823)

 

“Laudato si’, mi’ Signore…

Intorno al 1224 nella cappella di San Damiano frate  Francesco stese quello che è attualmente considerato il primo componimento della letteratura Italiana: il Cantico delle Creature. Altrimenti conosciuto come ‘Cantico di Frate Sole‘, si tratta di una preghiera in forma di prosa ritmata nella quale si tessono le lodi dell’ “Altissimu, onnipotente, bon Signore”. Fin qui, nulla di strano: di certo non era raro pregare e benedire il Signore nel Medioevo. Ciò che vi sorprenderà è piuttosto il motivo per il quale Dio viene lodato e ringraziato: le sue creature.

…per sora nostra matre terra”.

L’immagine del Creatore è riflessa in ognuna delle sue creature: in quelle del cielo (sole, luna, stelle) e in quelle terrestri (vento, acqua, fuoco, terra). Secondo Francesco Dio non si trova nelle catastrofi naturali, ma nella semplicità che caratterizza il creato. L’acqua non è potente e impetuosa, ma utile, umile e pura. Il fuoco non è pericoloso, ma bello, giocondo, robusto e forte. La terra non è semplicemente fertile humus da sfruttare. È una madre che con immensa cura ci nutre e ci da’ sostentamento. E Francesco, che si considera parte del creato, sente di essere fratello e figlio di ognuna delle opere di Dio.

https://www.sololibri.net/Cantico-delle-creature-testo-e-significato.html

Madre Terra. (fonte: lunaria.me/dalla-madre-a-madre-terra-alimentazione-come-dono-spirituale/)

Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale.

Negli ultimi versi del Cantico, Francesco ringrazia anche per la morte corporale, alla quale nessun uomo potrà mai scappare. Un giorno noi tutti moriremo. E quando accadrà ci saranno altri uomini e altre donne ad abitare il pianeta. Questi uomini e queste donne saranno i nostri figli e i nostri nipoti. Come sostiene Greta, forse ci chiederanno perché mai abbiamo voluto consegnare loro il mondo ridotto in quelle condizioni, e noi non sapremo cosa rispondere. Rimpiangeremo di non aver agito quando ancora eravamo in tempo per farlo. Rimpiangeremo di non aver saputo apprezzare e amare la natura come avremmo voluto.

Ma oggi siamo ancora in tempo. Possiamo ancora riuscire a recuperare la situazione. Seguendo l’esempio di una giovane ragazza svedese e di un frate che si sentiva parte della natura possiamo risollevarci ed essere noi stessi il cambiamento che vogliamo vedere.

https://www.lifegate.it/persone/news/cop-24-katowice-greta-thunberg-cambiamenti-climatici

Daniela Ruvolo.

 

 

 

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