Un grande profeta sul piccolo schermo: scopriamo “Testament: la storia di Mosè”

La nuova serie sulla vita di Mosè spopola su Netflix: ha raggiungo in pochi giorni 13.5 milioni di visualizzazioni (27-31 marzo 2024).

Testament: The Story of Moses (TV Mini Series 2024) - IMDb

Una docu-serie a tema storico-religioso accanto a serie tv per ragazzi, poliziesche e soap-opera, è sorprendente il fatto che “Testament: the story of Moses” si collochi nella top ten nella classifica delle serie tv più guardate di ogni Paese sulla piattaforma streaming americana. I produttori hanno realizzato questa serie dall’impianto fortemente narrativo con l’intento di far conoscere una figura di grande importanza per i fedeli delle religioni abramitiche, una sorta di padre fondatore, e avvicinare -in maniera “alternativa”- il pubblico ai contenuti del libro più letto al mondo, la Bibbia,

La serie

“Testament: la storia di Mosè” è una miniserie che consta di tre puntate di poco più di ottanta minuti l’una, uscita il 27 marzo 2024. Definibile come docu-serie, la ricostruzione scenica degli avvenimenti è alternata a pertinenti interventi da parte di studiosi che spiegano, contestualizzato, ragguagliano e commentano ciò che viene mostrato. Come si tende a precisare nei titoli di testa si tratta di una “trasposizione drammatica della storia di Mosè e dell’Esodo” cui si aggiungono i commenti e le opinioni di teologi, storici, rabbini ecc. che rappresentano soltanto una delle possibili interpretazioni, dei possibili metodi di esegesi dei libri sacri che non va inteso assolutamente come “espressione dell’opinione dominante” (consensus).

Tre puntate e tre sezioni che ripercorrono e scandiscono la vita di Mosè:

  1. Il profeta;
  2. Le piaghe;
  3. La terra promessa.

La parola del giorno "il roveto ardeva per il fuoco..." - Guido Marini

Da assassino a liberatore

Una serie spettacolare, immaginifica in cui sono i colori, i toni grandiosi e potenti e la musica drammatica a commuovere fin dall’inizio, dalle primissime parole pronunciate, il verbo che apre la grande narrazione delle vicende mosaiche: “Io sono colui che sono e colui che sarò”, è il nome di Dio rivelato a Mosè sull’Oreb.

L’apparizione di Dio e la susseguente rivelazione del nome rappresentano una delle scene più toccanti dell’intera serie: Mosè, fuggito dall’Egitto dopo aver ucciso un egiziano, si stabilisce nella terra di Madian, ove trova ospitalità. Accolto dal sacerdote Jetro, ne sposa la figlia Sefora e vive nella penisola del Sinai come pastore. Un giorno, mentre sta pascolando il gregge, giunge al monte Oreb e qui vede un roveto ardente, che brucia e non si consuma; incuriosito si avvicina e il Signore lo chiama. “Eccomi” risponde Mosè. Dio gli si presenta e lo investe di una missione cruciale: liberare il popolo d’Israele.

Paoline - La fede è fidarsi e affidarsi

La fede

Lui ha molta paura, ma una forza potente che non riesce a comprendere lo spinge a proseguire: la Fede.

Così viene presentato Mosè nell’intro della serie che pone l’attenzione proprio sul suo rapporto con Dio. Mosè è un uomo umile e timoroso, ha paura quando sente la voce divina, ha paura di guardare Dio (Esodo 3, 6: “[…] Allora Mosè si nascose la faccia perché aveva paura di guardare Dio”). Ha paura di non essere all’altezza del compito (Esodo 3, 11), ha paura di non essere creduto (Esodo 4,1), ma nutre una fiducia assoluta e incondizionata in Dio e nelle sue rassicuranti parole (“Io sarò con te”, “Io sarò con la tua bocca”): lui sa che Dio non lo abbandonerà. Ha fede.

Il termine “fede” deriva dal latino fides e indica la fiducia, la lealtà, ma anche il mantenere la parola data, il rispettare un patto. Avere fede vuol dire credere in maniera certa, senza vacillare e con assoluta convinzione, affidarsi completamente a Dio, abbandonarsi alla sua volontà.

Il cammino dell'Esodo e la memoria dei prodigi – ROGATE ERGO

Mosè nell’Islam

Figura fondamentale nelle religioni abramitiche, Mosè è il profeta scelto da Dio, guida e liberatore del popolo ebraico, pilastro dell’ebraismo,  figura cardine nel cristianesimo e cara all’Islam. Mosè (Musa) è tra i profeti più importanti per i musulmani -dopo Maometto, Abramo e Gesù- tra i più citati all’interno del Corano; è profeta rasul, messaggero di Dio. Nel Corano, nella sura 20 Ta-ha, viene raccontata in breve la sua storia così come è narrata nell’Antico Testamento (anche se vi sono alcune differenze): anche qui, Dio chiama Mosè “Io ti ho scelto” (20:13), “Ti ho scelto per me” (20:41) e lo rassicura “Non temete. Io sono con voi: [tutto] odo e vedo” (20:46). Mosè riceve rivelazioni dirette da Allah, è profeta e leader spirituale, di grande ispirazione per i successivi nabi e per Maometto.

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