Wall Street conclude il suo peggior semestre degli ultimi 50 anni, con una giornata tutta in rosso. Anche l’Europa in netto calo.
Si tratta di un’altra brutta notizia per Joe Biden, i cui consensi nei sondaggi sono ai minimi. Il presidente americano viene molto criticato soprattutto per la politica sul fronte economico.
La situazione finanziaria
Si intravede lo spettro di una recessione, poichè un’inflazione record sta galoppando negli Usa nelle ultime settimane. Crescono i tassi di interesse che oltre ad erodere i salari, innescano i tagli aziendali e minacciano i consumatori. L’ultimo dato allarmante proveniene dal dipartimento al commercio e segnala un rallentamento delle spese individuali dello 0,2% in base alla stima per il mese di maggio. Quello dell’ energia è l’ unico settore che continua a guadagnare: il barile di petrolio ha superato i 100 dollari e il gas ha raggiunto prezzi record a causa del conflitto in Ucraina. Società leader come Apple e Disney, veri e propri colossi, sono crollate più della media del mercato azionario.
La crisi del 29′
Quando verso il 1928 la situazione economica europea sembrò stabilizzarsi, si abbatté sull’Europa la prima grande depressione dell’era capitalistica: i valori delle azioni crollarono, così come la produzione, i salari furono ridimensionati e la disoccupazione salì vertiginosamente. Oggi sappiamo che la crisi del ’29 ebbe origine dal sistema finanziario americano e contagiò molto rapidamente i paesi europei legati all’economia statunitense. Tutti i paesi affrontarono la crisi aumentando il controllo dello stato nell’economia. Tuttavia, questo non fu sufficiente, poichè dalla grande crisi se ne uscì solo quando iniziò il riarmo che precedette la Seconda guerra mondiale. Gli stati occidentali pianificarono il loro riarmo che trainò la ripresa industriale con un’economia bellica.
La crisi del 2008
Ad innescare quest’ultima crisi molto vicina a noi non solo cronologicamente fu il noto sistema dei mutui, in particolare i cosiddetti mutui subprime, ovvero mutui che grazie alle agevolazioni venivano concessi con molta facilità a chiunque li richiedesse. All’inizio dell’estate 2007 si comprese che questi mutui liberamente concessi negli Stati Uniti avrebbero causato uno shock a livello finanziario, con un seguente sostanziale deprezzamento di parecchie attività finanziarie legate al credito fondiario. Questo shock fece collassare l’intera economia globale, ancora una volta strettamente dipendenter dagli Usa, interrompendo anni di crescita incontrollata, sopratutto nella seconda metà del novecento con il cosiddetto ”boom economico”. Sarà poi il covid a mettere duramente alla prova l’economia globale.